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FOANews

Alberto Izzo e Nicola Pagliara protagonisti del terzo appuntamento del ciclo di incontri FOAN sui “Maestri dell’Architettura”

27 Mar, 2024
Nicola Pagliara, Centrale di sollevamento AMAN, Napoli, 1982 – Foto di Mario Ferrara

Giovedì 4 aprile dalle 15 alle 18 nella Sala Sirica presso la sede dell’Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia in Piazzetta Matilde Serao, Alberto Izzo e Nicola Pagliara saranno i protagonisti del terzo appuntamento del ciclo di incontri “I Maestri della Scuola di Architettura a Napoli e la Prova del Tempo”, organizzato e promosso da FOAN – Fondazione Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia – nell’ambito del programma delle attività della Fondazione per il 2024.

Insieme ad architetti, urbanisti, docenti, allievi che li hanno conosciuti, studiati e frequentati, l’incontro rappresenterà l’occasione per ricostruire con accuratezza gli elementi di originalità e le influenze del percorso progettuale, culturale e creativo di due grandi progettisti, riconosciuti capiscuola delle successive generazioni di architetti e studiosi, e dell’impatto che la loro architettura ha avuto sulla città, sulle radici e le matrici culturali che le hanno dato vita e carattere e che ancora adesso rappresentano un segno vivo, capace di superare “la prova del tempo” e incidere sui processi di rigenerazione urbana e della cura dei luoghi dell’abitare.

La tavola rotonda, aperta al pubblico, sarà un’opportunità di formazione per gli architetti (ai quali saranno riconosciuti 3 CFP) e un costruttivo momento di apertura verso i cittadini e la politica del territorio, allo scopo di diffondere la cultura del Progetto di Architettura nella società.

“Siamo al terzo appuntamento del ciclo de ‘I Maestri della Scuola di Architettura a Napoli’, una giornata di studio dedicata ad Alberto Izzo e Nicola Pagliara”, dichiara Vincenzo Corvino, Presidente di FOAN, “due straordinari architetti e docenti della Facoltà di Architettura di Napoli, che hanno costruito un rispettivo vocabolario per la pratica della professione e della didattica, declinando i caratteri culturali del Razionalismo internazionale per Izzo e della Scuola Viennese di Architettura per Pagliara e divenendo Maestri per i propri allievi e per la società di riferimento”.

Il programma della giornata:

Saluti
Lorenzo Capobianco – Presidente Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia
Vincenzo Corvino – Presidente Fondazione Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia
Ferruccio Izzo – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II

Introducono
Carlo De Luca – Presidente INARCH Campania
Francesco Bruno – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II

Modera
Stella Cervasio – Giornalista

ALBERTO IZZO E LA PROVA DEL TEMPO
Pasquale Belfiore – Presidente Fondazione degli Annali dell’Architettura e delle Città
Alessandro Castagnaro – Presidente ANIAI Campania
Giovanni Multari – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II

NICOLA PAGLIARA E LA PROVA DEL TEMPO
Nicola Flora – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II
Sandro Raffone – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II
Giovanni Di Domenico – DADI Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

Testimonianze
Alberto Calderoni – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II
Tommaso Vecci – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II
Enrico Sicignano – DICIV Università degli Studi di Salerno

La posizione dei due Maestri nella Scuola Napoletana di Architettura
Fabio Mangone – DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II

ALBERTO IZZO
Nato a Portici nel 1932, dopo la laurea in architettura (1961) a Napoli lavora a New York presso lo studio di Marcel Breuer. Al rientro in Italia, alla metà degli anni Sessanta, la sua formazione cosmopolita si confronta con il clima polemico di quegli anni. In quel periodo inizia la sua carriera di docente presso la Facoltà di Architettura di Napoli come assistente di Giulio De Luca e dal 1969 come Professore di Composizione Architettonica ed Urbana. Contribuisce incessantemente al dibattito internazionale sull’architettura contemporanea ed alla diffusione dell’opera dei maestri, soprattutto attraverso l’organizzazione di mostre e la cura di cataloghi monografici. Tra le opere più significative realizzate a Napoli si ricordano la Facoltà Teologica, la Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, l’Hotel Continental, i complessi per Uffici Esedra e IMI, la torre sede del Consiglio Regionale della Campania. Nel 2012 gli viene conferito il premio alla carriera dall’INARCH Campania. È scomparso a Napoli nel 2019.

Nuova Facoltà di Teologia
Alberto Izzo, Nuova Facoltà di Teologia, Napoli, 1969 – Foto di Mario Ferrara

NICOLA PAGLIARA
Nato a Roma nel 1933, dopo aver trascorso l’adolescenza a Trieste nel 1947 si trasferisce a Napoli, e nel 1958 consegue la laurea in Architettura con una tesi sul liberty napoletano dell’inizio ’900. Nel 1969 ottiene la libera docenza e nel 1977 diviene Professore Ordinario di Progettazione Architettonica, mosso da una appassionata vocazione didattica che lo porta nei decenni a formare diverse generazioni di studenti, in lezioni in cui spazia con disinvoltura dall’architettura alla letteratura, al cinema. Nel 1979 è insignito dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini del premio per l’Architettura dell’Accademia nazionale di San Luca, di cui è stato accademico ordinario. Nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato numerosi saggi sull’architettura e diversi album di progetti. Tra le sue diverse opere realizzate ricordiamo: la Chiesa dell’Annunziata a Colobraro, in provincia di Matera, del 1967-1979; la “Casa F”, realizzata nel 1966 in zona “Lago” di Santa Maria di Castellabate (Sa); la villa bifamiliare sulla costiera amalfitana costruita a Cetara (Sa) nel 1968; l’Impianto di Sollevamento delle acque AMAN allo Scudillo di Capodimonte a Napoli (1978-83); il Grand Hotel di Salerno (2007); la Biblioteca del polo scientifico e tecnologico dell’Università degli Studi di Salerno (2013). Le architetture di Nicola Pagliara sono state recensite dalle più importanti riviste nazionali ed internazionali. È scomparso nel 2017.